♥ 4 marzo 2010 ♥

Per non dimenticare (04 marzo 2010)

ORE 24:00 della notte tra il 3 e il 4 marzo.

Io e M siamo sul divano, gli ho chiesto di dormire con me perchè non mi sento tranquilla (l' ultimo mese di gestazione quel poco che ho dormito l' ho fatto sul divano, un po' perchè M russa di brutto e un po perchè l' ingombro eccessivo mi impediva di dormire senza l ausilio di 1000 cuscini a sorreggere le varie parti del mio povero corpo appesantito dai 24 kg di ciccetta presi nell' arco dei 9 mesi, esattamente il doppio di quelli che avrei dovuto prendere, come ci teneva a ricordarmi la ginecologa ad ogni controllo!)

ORE 1:00

M ha già chiuso gli occhi e russa da una buona mezz'ora, io invece sono sull attenti perchè sento sporadiche contrazioni, ed essendo già passata una settimana dalla data presunta del parto, so che ogni momento potrebbe essere quello buono,
TOCTOC...busso alla spalla di M.
MMMMMMMMMMMMM risponde lui senza nemmeno aprire gli occhi
HO MALE ALLA PANCIA...CONTRAZIONI 
(MI CORREGGO IMMEDIATAMENTE-->chi ha letto il blog dall inizo sa perchè)
MOLTO?
E INSOMMA...
SPESSO?
ABBASTANZA
QUANTO SPESSO?
...SE APRI GLI OCCHI E PRENDI L' OROLOGIO MAGARI LI CONTI TU I MINUTI... CHE IO SONO INTENTA A RESPIRARE!!!


M apre finalmente gli occhi e contiamo...le contrazioni si susseguono per un ora con la frequenza di una ogni due/tre minuti e diventano sempre più intense.
Capiamo che sono quelle giuste e che è meglio gestirle a casa più a lungo possibile, proprio come ci hanno insegnato al corso pre parto.
Trovo conforto sotto la doccia, il getto caldissimo indirizzato sulla schiena.
Tra docce e spostamenti tra letto-divano-cucina (mentre mi sorreggevo alla maniglia del forno con gambe divaricate mi è venuto in mente quando, un anno fa, ero indecisa se far mettere nel progetto della cucina il forno in alto o in basso, optai fra molte titubanze per metterlo in alto e in quel momento, mentre nel buio della cucina alle 2:00 di mattina mi aggrappavo alla maniglia per non cadere, finalmente capii di aver fatto la scelta migliore) arrivarono le 5:00 di mattina e decisi che era giunto il momento di andare in ospedale.
Alle 6:00, mentre mi stanno facendo il monitoraggio, mi si rompono le acque.
Io e M siamo soli nella stanza, il liquido amniotico sgorga tra le mie gambe e noi ci guardiamo spaventati, capiamo che tutto sta avvenendo davvero, che questa volta forse non ci mandano indietro e ne abbiamo conferma quando la dottoressa, avvisata della rottura del sacco amniotico, mi visita immediatamente e, facendomi alzare dal lettino mi dice con tutta calma
"ok, prendete pure la borsa in macchina e andate in sala travaglio che sei dilatata di 3 cm"
EHHHH??LA BORSA?SALA TRAVAGLIO?DAVVERO??????????????? (tutto questo ovviamente non lo dissi ma lo riassunsi con uno sguardo a M che rispose con un altro sguardo che tradotto a parole poteva più o meno suonare così "OH MERDA, CI SIAMO...STANOTTE NON SI DORME...E NON SI DORMIRA' PIU' PER MOLTO TEMPO, SE LE AVESSI SAPUTO IN ANTICIPO IERI SERA SAREI ANDATO A LETTO PRIMA".

ORE 6:00 la furia devastatrice delle contrazioni si esprime in tutta la sua forza, io cerco di domarle, di gestirle, di placarle...doccia, poi accovacciata sulla palla da parto, poi ancora doccia...urlo ma quella nella sala accanto a me urla più forte e le sue grida di dolore animale mi fanno paura.

ORE 14:00 sono ancora lì, vengono a tirarmi fuori dalla doccia e mi dicono che non posso più starci perchè l'acqua calda ha rallentato troppo le contrazioni.
E' arrivato il momento di spingere.
Mi fanno sedere sul wc e un ostetrica molto gentile si accovaccia davanti a me e con voce dolce mi sollecita "dai su, fai la cacca!...dai..è come fare la cacca..spingi!"
(ed io avrei voluto dirle "bellamia stai parlando con una stitica che più stitica non si può, che riesce a farla solo dopo immani sforzi e spesso con l ausilio di malva e glicerina, e, dettaglio rilevantissimo: solo esclusivamente sul trono di casa sua..." ).
Spingo, lei mi dice "brava!ancora!" ed io spingo...poi non ce la faccio più.
Mi fa alzare, esce un attimo e torna con altre 3 ostetriche e la dottoressa.
La dottoressa, dopo aver parlato con l' ostetrica che mi ha seguito fino a quel momento, fa preparare il letto e mi guarda decisa
"adesso ti facciamo partorire. e non mi farai pena nemmeno se griderai che stai per morire!"
"Bene, ci mancava anche la dottoressa Kapò" , penso io.
Io non sento più le spinte, sono fuori controllo, è come se tutto si fosse fermato.
La dottoressa Kapò mi sprona, mi dice quando devo spingere e mi da la carica per farlo.
Ad un tratto, dopo un paio di spinte, mentendomi (lo saprò solo in seguito) dice che si vede la testa, che bastano due spinte e sarà tutto finito.
Lo dice per spronarmi perchè sono troppo stanca e senza forze.
Poi ancora spinte... il battito è rallentato..c'è una sofferenza fetale in atto...dovranno farmi l'episiotomia (ma anche questo, per fortuna, me lo diranno solo dopo per evitare di farmi agitare troppo)
"Spingiiiiii"- mi incita - io spingo raccogliendo tutta la forza che ho (poca) e lei mi salta praticamente sulla pancia
PLUFFFF...
La testa è uscita, l'ho avvertita indistintamente!
Aspettiamo la prossima contrazione
SPINGI, ORAAA! mi urla la Kapò.
Urlo, spingo, sento che mi tagliano ed è come se finalmente si aprisse un varco e liberasse ciò che da 13 ore mi sta dilaniando dentro.
Sangue ovunque, placenta...e LUI.
Sono sdraiata e lo vedo a fatica, là in fondo al letto tra le mani dell' ostetrica...è piccolo, sporco e tutto rannicchiato...ha un giro di cordone intorno al collo, l' ostetrica lo toglie ed ecco che sento il suono più bello del mondo..il pianto flebile del mio bambino.
Sono le 15:00 in punto.
E' nato Gabriele e con lui sono nata anche io.

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