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martedì 13 luglio 2010

Il valzer delle mamme (III ATTO).

rieccomi, dunque...dicevamo....


Essere mamma non è solo un idillio.
E' un fatto concreto ma anche mentale...
ti ci devi sentire dentro e la ragazzina che è in te soffrirà finchè non troverà, a fatica, il suo equilibrio, il modo per vivere e convivere con la parte di te che è cresciuta di colpo quando ha incontrato lo sguardo del pupetto urlante la prima volta.

La tua vita ti assomiglia poco i primi tempi e ti manca ciò che eri e che forse non sarai mai più.
Ti rendi conto mano a mano che nulla è più scontato come prima, ti ritrovi assalita da paure e apprensioni per il suo futuro, ti senti di avere un enorme responsabilità e a volte temi di non farcela.
Ti rendi conto che nulla è come prima ma in fondo tutta resta uguale... è solo un valore aggiunto alla tua vita, quello che prima facevate in due adesso lo fate in tre (non tutto, certe cose si conquisteranno con il tempo).
Ti rendi conto che ora ci sono delle piccole orme accanto a quelle tue e del tuo compagno, orme di piccoli piedini scalzi che ti affiancheranno tutta la vita...con il tempo cresceranno ma nel tuo cuore resterà sempre vivo il ricordo di quei minuscoli piedini che hai baciato tante volte, quando ancora guardavi compiaciuta l esserino urlante non del tutto consapevole che fosse proprio tuo figlio, che sarebbe cresciuto con te, che un giorno sarebbe stato così naturale averlo per casa, che piano piano avrebbe preso spazio nella tua vita diventandone la ragione più grande.



martedì 22 giugno 2010

Il valzer delle mamme. (I ATTO).

Diciamoci la verità...essere mamme è davvero faticoso.
Sì, ci sono gioie e soddisfazioni, attimi di vera tenerezza e incredulità
per quanto i nostri bimbi crescano velocemente e diventino piccoli ometti.

Ma...ma ci sono altri aspetti dell' essere mamma di cui difficilmente parliamo.


 Sarà per una sorta di senso di colpa, per paura di essere
giudicate male..
o forse è del nostro stesso giudizio che abbiamo più paura nel momento
in cui
quei pensieri diventano sensazioni concrete.
Già in gravidanza le giàmamme ti preparano, o sarebbe meglio dire terrorizzano,
con frasi del tipo "preparati perchè poi la vita cambia", "fatti le vacanze
adesso perchè poi sarà dura...scordati il libro e il cuciverba
sotto all ombrellone!", "...dormi adesso, che poi non dormi più..io non ho dormito
per 2 anni"!

(questa è sempre stata la frase che mi terrorizzava maggiormente...cioè, del tipo
che io mi immaginavo
proprio 2 anni senza chiudere occhio, un tempo interminabile..
umanamente impossibile!),
il tono delle giàmamme è un mix tra il minaccioso e il divertito...e già, loro stanno per
uscire dal tunnel e tu, povera ignara quasimamma, ci stai entrando a piedi pari...
e ne passeranno di anni prima che tu possa rivedere la luce in fondo al tunnel.
.. minimo minimo...2!

Tu pensi "ecchesarà mai", e intanto ti prepari al lancio senza paracadute.
Credi di sapere perchè hai letto
tutto ciò che è stato scritto in fatto di pannolini, pappe, pappine e pappete
pensi "ce l hanno fatta tutte, ce la farò anche io!" (e intanto cambi canale
quando al tg parlano di qualcuna che non ce l ha fatta,
brutte storie di depressione post parto e drammi famigliari a cui non vuoi
nemmeno pensare).
Ce l'hanno fatta tutte e, probabilmente, ce la farai anche tu.

Ma..ma ci sono altri aspetti dell' essere mamma di cui difficilmente parliamo.

Ed eccoti alle prese con l'esserino urlante.
I primi giorni, diciamo anche il primo mese, sono uno strano film.
Vivi come in una bolla.
Vai avanti per inerzia e non sai bene nemmeno come fai a reggerti in piedi.
Non hai mai dormito così poco in vita tua...o forse si..quando uscivi al venerdì
sera e rientravi ubriaca che era già mattina, giusto in tempo per infilarti a letto
prima che i tuoi si svegliassero e decidessero
immancabilmente che fosse il momento migliore per passare l aspirapolvere
e fare le
grandi pulizie della domenica nonostante fosse sabato (ma se uscivi al sabato
sera allora per uno strano scherzo del destino  le pulizie della domenica venivano
spostate alla domenica!)...ma quelli erano altri tempi e tu avevi 15 anni
di meno.
Non sai bene come ma poi pian piano ne esci, no..non dal tunnel...
per quello ci vuole
più tempo...non un mese, non due e nemmeno tre.
Esci dal turbinìo di quei primi giorni e diventi un automa, che è già una notevole
evoluzione.
Non sei più lo zombie che strascicava per casa con lo sguardo assente e l 'aria tesa,
ora hai tutte le istruzioni (o quasi), sei stato programmato a puntino dal tuo
personalissimo esserino urlante.
Ora sai quello che devi fare, sai come si cambia un pannolino senza vomitare,
sai allattare in 100 diverse posizioni che nemmeno il kamasutra è così variegato,
impugni con destrezza il tiralatte e riempi 5 biberon in meno di 10 minuti
(se esistesse un campionato mi iscriverei!).
Le tue giornate si polverizzano tra latte, ruttino, cacca, nanna,
girettoalparcochealbimbofatantobeneuscire,
canzoncine improbabili per sedare crisi di pianto, posizione della scimmietta sul ramo
per sedare la "colichetta" (brutta stronza che fai piangere il mio bambino
come se lo stessero scuoiando vivo!), e poi via che ricomincia la rumba...
latte,ruttino,cacca...in un valzer senza fine.

 ...continua...
(che non c'ho più tempo...Gabri si è svegliato, ricomincia il giro di valzer!)