lunedì 25 ottobre 2010

Storia di un gatto speciale.

Mio padre non voleva animali in casa.
Io e mia sorella volevamo un gatto.
Ogni volta che tentavamo di convincerlo che sarebbe stato bello averne uno rispondeva :
"se portate a casa un gatto fate il volo dalla finestra, voi e lui!!".
Provammo più volte a fargli cambiare idea giurando e spergiurando che ci saremmo occupate noi di tutto, pulizia della lettiera compresa.
Mio padre non è mica un fesso e non credette ai nostri giuramenti nemmeno per un istante.
Io e mia sorella però siamo cocciute e testarde e se ci mettiamo in testa qualcosa facciamo di tutto per ottenerla.
Semplice e lineare il nostro ragionamento fu il seguente:
"tra poco è il suo compleanno, i regali non si possono rifiutare...è maleducazione farlo...e si deve pure fingere di essere contenti...bene...noi gli regaleremo un cucciolo randagio (il cucciolo, si sa, fa più tenerezza e il randagio suscita compassione) e gli metteremo una maglietta rossonera (mio padre è un fedelissimo milanista e con quella mossa l avremmo avuto in pugno...io e mia sorella eravamo tatticissime già da piccoline).

Nel pomeriggio andammo all'E.N.P.A a scegliere il nostro gatto-regalo.
Scegliere fra i tre o quattro cuccioli che ci mostrò la veterinaria fu facilissimo per noi, fu una scelta di cuore...come sempre.
Stavamo accarezzando un bellissimo gattino nero, sereno e tranquillo quando le nostre orecchie furono attirate da un piccolo tarzan dal pelo grigio che, avvinghiato alle sbarre della sua gabbietta, miagolava a gran voce puntando i suoi enormi occhi su di noi.
Era lui.
Il nostro gatto sarebbe stato quel piccolo tarzan tigrato con gli occhi gialli grandi come fanali.

Il nostro diabolico piano però non era certo finito qui.
Se avessimo detto a mio padre che eravamo andate appositamente all E.N.P.A  a scegliere il gatto non avrebbe certamente reagito bene e, forse, ci avrebbe anche costrette a riportalo indietro.
Ci serviva un complice.
La scelta, ancora una volta, fu facile.
Sotto casa nostra, da svariati anni, tra ottobre e novembre una simpatica signora apre puntualmente il suo piccolo chiosco di caldarroste.
La signora delle caldarroste (credo di non averne mai saputo il nome...quasi quasi scendo e glielo chiedo...che lei, puntuale come ogni anno, è qui sotto a spargere profumo di autunno) divenne quindi nostra complice, la istruimmo a dovere e lei fu ben felice di poterci aiutare...avrebbe sostenuto, parlando con mio padre, che quel gattino si aggirava sotto casa nostra da giorni, che era solo e infreddolito e che, colta da compassione, ci aveva chiesto di prenderlo per scaldarlo e nutrirlo.

Il nostro piano però divenne ancor più diabolico (a pensarci mi faccio paura da sola), mettemmo la maglietta milanista al gattino e ne prendemmo una, non ricordo dove, anche per mio padre.
Doppio regalo...impossibile da rifiutare.

Ricordo che nascosi il piccolo tarzan dentro al mio cappotto ma non appena io e mia sorella  varcammo la soglia di casa lui miagolò e si fece scoprire.
Mio padre, che era tranquillo sul divano, si voltò pronto a scagliare la sua ira funesta ontro di noi che, tempestive e angeliche, esordimmo con un festosissimo AUGURIIII PAPA'!!!!, proprio mentre il gatto, con un balzo, finiva sul pavimento al centro del salotto.
Inutile dire che mio padre sulle prime si arrabbiò parecchio ma, chi ha avuto un gatto lo sa, non è possibile restare arrabbiati a lungo davanti allo sguardo di un cucciolo ruffiano...nemmeno per un omone burbero come mio padre.
Ci fu solo un attimo di cedimento in cui il nostro piano stava per fallire pietosamnete e fu quando, dopo nemmeno dieci minuti che era con noi, il piccolo tarzan saltò sulle gambe di mio padre e fece pipì.
Io e mia sorella fummo prontissime, pulimmo tutto in un baleno e cercammo mille giustificazioni all'accaduto...è un cucciolo, sarà stata l emozione...osammo addirittura un "eh guarda però è venuto da te a farla, vuol dire che gli piaci!" e nel marasma generale gli propinammo la storia della signora delle caldarroste.
Credo che mio padre non abbia mai creduto ad una sola parola.
L'ho già detto, mica è fesso.
Ma Tommy, questo fu il nome scelto per il piccolo Tarzan, da quel giorno divenne parte integrante della famiglia.
Da qualche parte deve esserci ancora una vecchia polaroid di mio padre e del piccolo Tommy in tenuta rossonera.

Mio padre non ha un carattere facile, è un uomo chiuso e un po (molto) burbero, sorride poco e fa fatica a dire grazie (se gli facciamo un regalo al posto del grazie ci sentiamo dire ogni volta un bel "ma andate a cagare"...chissà, magari questa cosa ha origini nel passato...da quando, appunto, ha ricevuto il suo primo regalo-gatto.)
Dicevo, mio padre non ha un carattere facile eppure Tommy, nemmeno avesse saputo di essere il suo regalo, l' ha scelto da subito (forse non avevamo tutti i torti con la storia della pipì, doveva essere il suo rito di iniziazione...una sorta di battesimo).
Tommy, proprio come mio padre, ha un carattere particolare.
E' un gatto chiuso e sensibile e l' unico autorizzato a toccarlo è sempre stato solo mio padre, se ci provavo io o mia sorella scappava impaurito, abbassava le orecchie e iniziava a tremare come una foglia.
Non so dire quando sia stata l' ultima volta che son riuscita a toccarlo per una veloce carezza.
Per me e mia sorella fu un po una beffa, noi desideravamo un gatto da tenere in spalla e spupazzare e invece quell' ingrato ci sfuggiva continuamente mentre, se mio padre lo chiamava dalla stanza accanto, lui come fosse un fedele cagnolino, arrivava tutto scodinzolantee gli si acciambellava vicino.
Con gli anni ce ne facemmo una ragione e rispettammo la sua sensibilità, non provammo nemmeno più a prenderlo in spalla per non intimorirlo.
Tommy è sempre stato a tutti gli effetti il gatto di mio padre.
Mai regalo fu più azzeccato.
Nel tempo ci furono altri regali-gatto, questa volta per me, mia sorella e mia madre...ad ognuno il suo gatto.
Tommy li accettò con poca convinzione, fu una sorta di pacifica convivenza con la sola regola implicita che nessuno di loro si avicinasse troppo a mio padre di cui è sempre stato gelosissimo.
Dal suo arrivo in famiglia sono passati 15 anni e ogni sera, per tutti questi anni, è sempre stato il primo ad occupare il posto d'onore accanto a mio padre sul divano.

Mentre scrivo questo post il nostro tarzan si trova lontano da casa.
Venerdì è stato male improvvisamente e la veterinaria ci ha lasciato poche speranze.
A breve riceveremo una sua telefonata.
Ci ha promesso che non soffrirà nemmeno un secondo, che lo farà addormentare appena capirà meglio se ciò che ha avuto è irreversibile.
Soffro molto a pensarlo lontano da mio padre in questi momenti.
Mio padre, uomo chiuso e burbero, mi ha telefonato con voce rotta dal pianto e mi ha detto che in casa gli manca la sua presenza ma che non se la sente di vederlo stare male un altra volta.

Io, che da quando sono andata a convivere, due anni fa, lo vedevo molto meno e sempre di corsa, sto male per non avergli detto ciao.

Tommy, vecchio tarzan dagli occhi gialli grandi come fanali, questo post è il mio modo per dirti ciao, o meglio...miao.

21 commenti:

  1. strappalacrime....
    :(
    baci baci VIv

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  2. questo post lo può capire solo chi ha posseduto o possiede un animale e nello specifico un gatto.

    E' una vita che sento dire che i cani sono fedeli mentre i gatti volgiono solo da mangiare. Chi ha un gatto sa che questa è una cagata detta da chi non ama e non ha gatti!

    ho saputo che Tommy torna a casa, sono felice per tuo padre, e sono felice per Tommy.

    E' come hai detto tu, il gatto ci sceglie come padroni, e ne conosce solo uno,
    con tuo padre ha trovato quella serenità e tranquillità che non "sentiva" in voi quando lo prendevate in spalla =)

    quando ci lasciano è come se se ne andasse uno di famiglia.

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  3. Mi dispiace per Tommy :-( e per tutti voi.

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  4. Adoro i gatti più di ogni altro animale e mi dispiace molto per Tommy, ma il tuo modo di ricordarlo è bellissimo!
    Baci

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  5. Ha chiamato la veterinaria.
    Tommy ha perso in parte la vista, ci vede poco e niente ma sta bene.
    Oggi mio padre va a riprenderlo.
    Oggi il nostro Tarzan torna a casa.

    Incrociate le dita per lui, la veterinaria questa volta si è detta ottimista.
    Tommy ti aspettiamo!!!

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  6. conosco il dolore di tuo padre,
    un regalo-gatto è per sempre, nulla potrà sostituirlo,
    io sto ancora aspettando da ben 5 anni la mia Sissi,
    era solo mia, solo io potevo toccarla e il nostro rapporto era speciale, ora ho ancora 3 gatte ma mi manca sempre lei, la mia principessa, fa nulla se ho un'altra Sissi, ho dovuto dare il suo nome a un'altra gattina, solo così ho elaborato un lutto,  eppure nel mio cuore la "vera" Sissi è solo lei,
    un abbraccio a tutti voi 

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  7. snifff
    mi sono commossa!!!
    IO ADORO I GATTI!

    Forza Tommy!!!!

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  8. adoro i gatti...
    che bella storia quella di Tommy

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  9. ciao  sorellina

    ho appena riportato a casa Tommy con papà e le lacrime di commozione che non ho versato durante il rientro a casa
    le sto versando ora leggendo questo post...

    quando siamo arrivati l'unico che ha potuto prendere Tommy per metterlo nella gabbietta è stato proprio papà perchè Tommy non si lasciava toccare da nessun'altro

    appena entrati in macchina si è calmato
    ora mi ha appena telefonato papà...
    appena in casa ha aperto la gabbietta Tommy è andato alla sua ciotola
    ha chiesto la pappa e ha mangiato
    poi è andato in bagno ed ha fatto i suoi bisognini

    dopodichè si è sdraiato sul divano pronto per una bella ronfata...
    insomma
    a casa sua Tommy sta come un pascià e non ha nemmeno tenuto il muso per i due giorni passati lontano da noi..!

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  10. mi hai fatto piangere ma è un post bellissimo
    Piccolazen manda un bacio e una coccola a tommy

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  11. Ho la lacrima facile e... mi sono commossa, so cosa significa amare gli animali e leggendo il tuo post ho rivissuto i momenti tristi del mio cagnolino, purtroppo lui non ce l'ha fatta e due anni fa, ci ha lasciati, ricordo che portandolo dal veterinario piangevo come una fontana, lui ha capito e con un mezzo sorriso me l'ha tolto dalle braccia. Aveva 18 anni e tanti acciacchi, forse proprio per questo diventava ogni giorno sempre più coccolone, ogni tanto ci faceva spaventare e ogni volta dopo le cure, ritornava come nuovo.
    Vedrai che Tommy si riprenderà bene, sapendolo a casa mi è tornato il sorriso.
    Ciao Buona Giornata
    Una nonna

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  12. davvero un posto commovente nel mio blog parlo di animali e del io futuro bambino se ti va...passa da me

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  13. ehi..che post emozionante..
    meno male che si è risolto tutto per il meglio.
    anche io dai miei avevo il micione Tommy, un persiano color crema, lo abbiamo salvato dall'abbandono. putroppo è morto l'anno scorso, di vecchiaia..aveva 21 anni. è stato come perdere un famigliare..
    un bacio a te e una carezza a tommy.
    e.

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  14. trattengo la commozione solo perché ho letto che il micio è di nuovo a casa con "il suo papà".

    in più mi sento anche un pelo cretina perché non avevo mica capito che tu e fragolina siete sorelle. ma sarò un po' tarda?!?

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  15. questo tuo post mi distrugge, piango ininterrottamente da 5 minuti, solo chi ama gli animali e ne possiede almeno uno può capirti.
    io ho un gatto di 6 anni, ho fatto la guerra con i miei genitori per averlo, mi sono sposata 1 anno fa, ed il gatto è rimasto con loro, perchè nel frattempo è nato un amore reciproco talmente grande che non avrei mai potuto separare.
    adesso io ho un cucciolo di cane di 5 mesi (il cane era il mio sogno massimo che non mi era mai stato concesso), l'amore che danno è straordinario, diventano membri della famiglia a tutti gli effetti, e quando arriva il loro momento lasciano un vuoto incolmabile.
    ti lasco un forte abbraccio, e provo a smettere di piangere!

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  16. OGGI CI HA LASCIATI.
    SONO APPENA TORNATA...SONO STATA CON MIO PADRE A SEPPELLIRNO NEL GIARDINO DI UNA CASA DI CAMPAGNA.
    Mio padre l ha visto morire, questa cosa l ha fatto stare molto male ma io credo che Tommy abbia voluto che andasse così...voleva essere a casa e voleva averlo vicino.
    Sono certa che ha sentito le braccia di mio padre sollevarlo e appoggiarlo delicatamente sul divano un attimo prima dell ultimo respiro.
    Sono certa che sia stato un gatto felice, era amato, aveva questo incredibile rapporto con mio padre e in tanti anni non è mai stato ammalato.

    Noi ci siamo visti ieri, quando sono passata ad aiutare mio padre per la puntura che aveva prescritto la veterinaria e ti ho detto il mio CIAO...hai aspettato anche per quello...è stato un grande regalo per me, così come tutti questi anni insieme a te.

    Ora riposa in pace vecchio tarzan, in casa resterà il tuo odore e i tuoi "fratellini" ti vivranno attraverso quello, noi invece ti avremo sempre nel cuore e ti rivivremo attraverso i molteplici ricordi dei nostri anni insieme.

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  17. come ho scritto più volte in casa nostra mai più nessun gatto! Non è possibile, dopo esserci trovati tutti e tre o quasi, in lacrime a sepellire il nostro micino finito sotto una macchina.
    Nanis

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  18. bellissimi!
    i loro occhi non ci abbandonano...MAI

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  19. vi capisco dal profondo del cuore perchè ci sono passata e scrivo lo stesso commento sia a te che a tua sorella.....so quanto state male per Tommy, la verità è che i nostri animali (cani o gatti che siano) vivono troppo poco rispetto a noi....10-15 anni volano, e li perdiamo sempre troppo presto   vi abbraccio forte forte con tanto affetto

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  20. ho avuto un gattino per pochi giorni...un randagio che la mamma aveva abbandonato....ed è morto dopo una settimana...e sono stata male...non oso immaginare come stai..
    un abbraccio...

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  21. "Vieni mio bel gatto
    sul mio cuore innamorato
    ritira i tuoi artigli
    e lasciami affondare nei tuoi occhi
    screziati d'agata e d'oro"
    Qesta poesia di Baudelaire descrive al meglio l'amore fra un gatto e un essere umano.
    Li rivedremo tutti, un giorno.
    Un giorno
    Lucilla

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