sabato 9 luglio 2011

QUESTION NUMBER ONE:

Un giorno vorrai sapere come si sono conosciuti mamma e papà, come sei nato, dov' eri prima di nascere, dove andremo dopo, chi siamo, da dove veniamo, come e perchè, quindi la tua mamma, che è una personcina organizzata e previdente ha deciso di iniziare a riportare qui le risposte a queste piccole-grandi domande della vita in modo da non farsi cogliere impreparata.

Cominciamo da quelle più facili.

  Mi prendo la libertà di fare come nel corso delle interrogazioni quando il/la prof  di turno mi faceva scegliere un argomento ed io sceglievo, ovviamente, il più semplice e poi provavo a stordirla con le mie solite mille divagazioni.

Un giorno deciderai tu.
E saranno solo fatti miei.
(a papà ho detto di non azzardarsi a darti risposte senza avermi prima interpellata, devi sapere che l' ho messo alla prova negli ultimi tempi e dall' alto della sua razionalità e pragmaticità ha gelato anche me per la crudezza delle sue risposte).

Adesso basta divagare...partiamo dall' inizio.

COME CI SIAMO CONOSCIUTI IO E PAPA':


Devi sapere che mammina tua è stata (è) una ragazzina (donnina) piena pienissima di paure.
Alcune paure erano (sono) stupidine e di poco conto.
Altre erano (sono) montagne insormontabili che le hanno condizionato non poco la vita.
Tra le più grandi paure di mammina tua c'era quella per la velocità, la strada, le auto...la guida.

Accadde che un giorno, tornando da una giornata al mare con un paio di amici-non amici, mammina tua ebbe un brutto attacco di panico in autostrada (mamma, cosa sono gli attacchi di panico?....te lo spiego un altra volta amore) e chiese ( implorò, supplicò) a chi era alla guida di fermarsi o di rallentare ma costui, che aveva 'azzi suoi per la testa, la ignorò bellamente e continuò la sua corsa.
Mammina tua passò un ora IN-FI-NI-TA tra palpitazioni, sudori caldi e freddi, pensieri spaventosi e tanta paura di morire, mentre l'amica accanto a lei dormiva beatamente, l'amico accanto al conducente russava come un beota e il conducente stronzo (si amore, stronzo in certi casi si può dire) era invece fin troppo sveglio e baldanzoso.
Accadde che da quel dì mammina tua non volle più saperne di entrare in autostrada per percorrere anche solo 1 mt, accadde che mammina tua per anni impiegò 3 ore abbondanti per raggiungere un luogo di vacanza distante invece poco più di un ora e mezzo che rinunciò a gite in compagnia e soprattutto al compimento dei 18 anni si rifiutò anche solo di pensare ad iscriversi a scuola guida.
Mammina tua trovò lavoro sotto casa, amici nel bar di fronte a casa e fidanzati automuniti e senno-muniti.
Ergo...mammina tua della patente non se ne faceva niente, le sue gambe la portavano ovunque le servisse andare.
Passarono gli anni, un amica la convinse a iscriversi alla scuola guida accanto casa e lei accettò senza convinzione.
Non arrivarano nemmeno alla terza lezione.
Lei e l'amica bigiavano le lezioni di gusto e si rintanavano al bar per sfidarsi a tetris e bere cedrata fredda con patatine.
Soldi sputtanati e tempo perso (no amore, non ripetere sputtanati,la mamma ha detto una parola brutta).
Passarono altri anni, la gente scandalizzata le e si chiedeva come mai non avesse la patente, i ragazzi ne erano ben felici e le davano tutti i passaggi del caso (e non).
Un bel dì una collega di lavoro della mamma, anche lei spatentata più per accidia che per paura, le propose di iscriversi a scuola guida insieme.
Mammina tua ci penso un attimino...aveva 27 anni, non conosceva molta gente senza patente a quell'età, la paura della macchina era un pochino scemata, quello poteva essere forse l'ultimo treno.
Lo prese.
L' amica di mammina in realtà era una spacca maroni di primo ordine (no amore, non volevo dire quello che ho detto, resetta il cervello e dimentica quella parola) e mammina sapeva che in realtà era per pura convenienza che si erano imbarcate in quella faccenda, nessuna delle due voleva affrontare quell' agonia da sola.
La non amica di mammina abitava dall'altra parte della città e siccome nei pressi c'era un autoscuola che faceva i corsi al mattino e che per loro che lavoravano su turni era l' ideale, mammina accettò di iscriversi lì e di smazzarsi attese interminabili di autobus troppo affollati e maleodoranti.



-continua-




9 commenti:

  1. so già come continua e come va a finire.. ma aspetto con ansia la prossima puntata..!!!!!!!!!!

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  2.  Ti prego, dicci che stavolta la patente l'hai presa!!

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  3. Beh.. e ci lasci così?
    Voglio la fine della puntata! (della velocità ho sempre avuto (ho) tanta paura anch'io )
    Una nonna

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  4. io più o meno so...ma aspetto la seconda puntata!!! adooooro questi racconti!io ho già raccontato quando l'ho visto per la prima volta :) leggera nel blog :)

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  5. aspetto la seconda puntata :)

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  6. ...non posso commentare la seconda puntata....  
    ettolitri di fiori di Bach  

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  7. ma dai è meglio l'istruttore giovane, ti sei impegnata di più 
    nemmeno io posso commentare la seconda puntata

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  8. ho sbloccato i commenti, senza volere li avevo disabilitati!!!
    kikki..non capisco..leggera nel blog...what?

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  9. ahahahha quando si dice che un accento nella vita cambia tutto... dovevo scrivere : leggerà :)

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